martedì 16 giugno 2015

Altri chiarimenti al bilancio 2014

Amministrare i (pochi) soldi dei cittadini cercando di mantenere un livello dei servizi degno di un paese civile, non è semplice come sparare proclami roboanti da un palcoscenico. Forse i seguaci del noto comico ligure a questo sono avvezzi, più che al merito dei problemi da risolvere tutti i giorni.
La prima cosa che si deve sapere è che le spese correnti (personale, pulizia, luce gas, ecc.) sono ben diverse dalle spese per investimenti, sono capitoli di bilancio ben distinti, e una buona amministrazione (come la nostra) non prende soldi destinati agli investimenti per coprire le spese correnti.
Proviamo a chiarire alcuni aspetti, anche tecnici, a beneficio dei cittadini (i politici conosco bene le questioni anche se fingono di scandalizzarsi).
Gli avanzi di bilancio riportati nel 2015 sono in gran parte legati a 3 fattori che NON dipendono dalla nostra gestione:
  • Fondo crediti di dubbia esigibilità: è per definizione SEMPRE IN AVANZO; 
  • Patto di stabilità: idem come sopra; 
  • Mancate trattenute dello Stato/Agenzia delle entrate: nel 2014 lo Stato si è scordato di prendersi la sua parte di IMU pari a 170.000 euro, tale cifra deve necessariamente ricadere nel 2015.

Va anche chiarito ai cittadini che è praticamente impossibile redigere un bilancio in tempi ragionevoli a causa del ritardo delle direttive statali. Forse è un modo per costringere i Comuni a non spendere, e a beneficio di chi legge riportiamo due esempi significativi:
  • la quantità di soldi che ci deve essere trasferita nel 2015 è stata comunicata nella seconda metà di Aprile;
  • la richiesta di approvazione in Giunta dei finanziamenti per le verifiche sismiche nelle scuole (130.000 Euro) è arrivata il primo Giugno per essere decisa entro il tre Giugno, dopo 10 mesi di silenzio!

Impossibile dunque redigere un bilancio di previsione senza conoscere l'entità di cifre di questa natura.
Per chiudere la questione “avanzi”, i cittadini sappiano che questi soldi restano in capo all'amministrazione, e quando sarà possibile verranno utilizzati, NON è che tutto ciò che viene "avanzato" sparisce per sempre.
Altro argomento significativo da chiarire è quello dei cosiddetti “servizi a  domanda individuale” erogati dal Comune: la quota a carico dei cittadini è rimasta per il 2015 la stessa del 2014, ovvero pari al 32% del costo totale del servizio stesso.
Ma non vogliamo stancare ulteriormente il lettore.
É chiaro a tutti che più si protrae l'approvazione del bilancio di previsione più diventa difficile spendere i soldi previsti nell'anno di competenza, ma, come è stato anche qui accennato con esempi, e ormai tutti gli italiani lo sanno, la burocrazia amministrativa non aiuta di certo a favorire rapidità e completezza del lavoro più delicato che gli amministratori sono chiamati a svolgere.
E se alla burocrazia aggiungiamo il puntuale impegno dei politici locali nel richiedere ai funzionari documenti sui più svariati temi, facendo loro perdere ore preziose di lavoro (devono rispondere entro 30 giorni per norma), la macchina non può che ulteriormente rallentare. Sappiano i cittadini che, ad esempio, i consiglieri Gibillini e Ligorio hanno una media di una richieste alla settimana, salvo poi scandalizzarsi perché  il personale comunale procede a rilento. Giusto per fornire un paragone, altri consiglieri, anche più attenti e impegnati, hanno una media di poche richieste all'anno, quelle davvero necessarie.
Infine un'ultima battuta per gli esponenti della lista “In Volo”. I nostri assessori in giunta non hanno votato in prima istanza l'apertura della terza sezione dell'asilo in quanto erano in corso le necessarie valutazioni sui costi e benefici (si è riuscito a contenere i costi anche per il pensionamento di una dipendente). Fatte le dovute considerazioni e verificata la sostenibilità della spesa (vds decisione del Commissario), i nostri rappresentanti in Consiglio Comunale hanno votato a favore.
Un comportamento dunque pulito e trasparente da parte di chi ha a cuore la sorte dei soldi pubblici e non dei feudi da difendere.