Con l’approvazione del bilancio di previsione 2018/2020 l’amministrazione
Lonati ha compiuto il suo ultimo atto finanziario di programmazione.
La situazione di difficoltà in cui versano le amministrazioni comunali è ormai
da tempo nota a tutti, e nel caso del nostro comune basti pensare che le
entrate per investimenti si sono ridotte dai 3.200.000 euro del 2010 ai 700.000
euro del 2018. Un vero disastro finanziario che può far capire ai cittadini
quante difficoltà si devono superare per far quadrare le entrate e le uscite
provando comunque a mantenere gli obiettivi che ci siamo prefissi.
Il primo tra questi, fondamentale per i cittadini, è stato il
contenimento delle tasse e l’abbassamento delle tariffe; quest’ultime, con
riferimento a quelle a domanda individuale, si sono ridotte del 2% nonostante
la già contenuta contribuzione degli utenti (33%).
Sul fronte degli investimenti nelle opere pubbliche, e nonostante i tagli
di cui sopra, si ricorda la ristrutturazione della scuola e della piazza,
l’asfaltatura delle strade, la nuova rotonda sulla statale 11 e gli interventi
sul cimitero. Non solo, senza intaccare le poche risorse disponibili per
investimenti, avvieremo anche il rinnovamento dell’illuminazione pubblica sostituendo
l’attuale con i LED, si tratta di un appalto di servizi per oltre 4'000'000 di
Euro.
Sul lato delle spese correnti dovremo coprire alcuni aumenti importanti
quali il rinnovo del contratto dei dipendenti che stimiamo pari a 80.000 euro a
cui si aggiungono altri incrementi di spesa che vanificheranno i 120.000 euro
in più previsti come trasferimenti statali.
Un grande impegno dunque per far quadrare i conti e una grande fatica a
dissipare il fumo sollevato dall’opposizione che millanta enormi cifre di
avanzo di amministrazione mescolando ad arte il rendiconto consuntivo e il
bilancio di previsione.
A proposito di avanzi quest'anno, in concomitanza col bilancio, è
arrivata una sentenza della Corte Costituzionale (N. 247/2017), da cui si
evince che lo Stato non può, attraverso il pareggio di bilancio, espropriare
agli enti (comuni e regioni) le risorse (principalmente l’avanzo) che sono
nella loro disponibilità. Per chi ha tempo e voglia può andare a leggere un paio di articoli su "Italia Oggi" e "Il Giornale". Le conseguenze del disposto della Corte sono
rilevanti in quanto le risorse sottratte dallo stato ammontano a 10 miliardi
l’anno che in futuro potranno restare nella disponibilità degli enti locali. Al
momento la sentenza è valida solo per chi ha fatto ricorso, ma è auspicabile un
cambio di normativa che tutti gli amministratori, noi compresi, auspicano, e,
tanto per dare rendere l’idea, per il nostro comune ad oggi varrebbe la
rispettabile cifra di 1’758.000 euro (la parte disponibile di avanzo accumulata
negli anni). Valuteremo dunque la possibilità di un ricorso anche da parte
nostra al fine di far fronte al meglio ai bisogni dei nostri concittadini.
Marco Gibillini