“Dicesi 'Accesso agli atti'
la possibilità di prendere conoscenza
dei documenti amministrativi mediante visione o estrazione di copia”.
Fuor
di burocratese non vi è dubbio che trattasi di un diritto fondamentale di trasparenza e democrazia. É altrettanto
evidente quanto questa possibilità, peraltro normata da regole precise, sia
utile ad assessori e consiglieri, con particolare riguardo a quelli che dai
banchi dell'opposizione devono controllare l'operato della maggioranza.
Ma,
come in tutte le manifestazioni umane, vale la regola del buon senso,
diversamente il rischio è che i COSTI superino di gran lunga i benefici. Va
infatti detto che ogni operazione di “accesso agli atti” comporta per gli
addetti comunali una discreto dispendio di tempo che necessariamente deve esser
sottratto ad altre attività. Ciò significa un costo diretto certo a cui vanno
aggiunti costi indiretti, difficilmente quantificabili, ma altrettanto certi,
derivanti dai ritardi su altre attività, magari con scadenze fisse e
inderogabili.
Tutto
questo per dire che il diritto in questione debba essere esercitato con
responsabilità istituzionale e non di certo per curiosità più o meno legittime
o per sospetti più o meno giustificati, o per altri usi più o meno propri. In altri
termini: è proprio il caso di comportarsi con la logica del cane da cortile che
fiuta ogni angolo alla ricerca di qualsiasi cosa a prescindere? Già perché
analizzando il registro degli accessi in questione balza all'occhio che la
generalità degli assessori e consiglieri ne fa davvero un uso controllato, ma
risultano ancora più evidenti due eccezioni: la consigliera Monica Gibillini
(Lista civica) e il consigliere Simone Ligorio (M5S).
La
prima ha effettuato nel 2014 ben 56 accessi e il secondo 45! Guardando il 2015 a metà febbraio eravamo a 12 per la
prima e 8 per il secondo, un bel trend non c'è che dire! Erano davvero tutte
necessarie e finalizzate all'attività di consiglieri di opposizione? Se sì,
come mai la somma di tutti gli accessi di tutto il resto della compagine
amministrativa ammonta a soli 12 episodi in tutto il 2014? Forse che questi
ultimi se ne fregano? O forse è vero che saggiamente rifuggono dalla logica del
cane da cortile limitandosi a ciò che ritengono importante per i cittadini?
E
allora presentiamo il conto 2014 considerando in via molto conservativa che:
-
ogni accesso impegni una media di 2 ore di un addetto comunale;
-
un costo ora medio di 20 euro/ora
Monica
Gibillini 56 accessi X 2 h/uomo = 112 X 20 euro/ora = 2.240 euro!
Simone
Ligorio 45 accessi x 2 h/uomo = 90 X 20
euro/ora = 1.800 euro!
Totale = 4.040 euro!
A
cui vanno aggiunti i costi di carta, fotocopiatrice, scanner ecc, e i costi
indiretti (di certo ben più pesanti) per la ritardata esecuzione di altre
attività.
Non
male in tempi di scarsità di risorse umane e finanziarie che i due consiglieri
conoscono alla perfezione.
Verrebbe
da citare Solone adattandolo al nostro caso: “Cari consiglieri Gibillini e
Ligorio non tentate di far più ‘bene’
di quanto il paese ne sopporti, grazie!”.
Infine
vi ricordiamo che moltissime informazioni sono disponibili nelle varie sezioni
del sito del Comune: atti di giunta e di consiglio, regolamenti, beni immobili di proprietà pubblica, consulenze, bilanci, ecc.
Inoltre sul sito http://soldipubblici.gov.it/it/home si possono reperire tutti i dettagli relativi
a movimenti di entrata e uscita. Certo magari dovrete perdere tempo voi e
metterci la carta, ma i bareggesi ve ne saranno grati.